Il seme di Fraxinus excelsior sembra non avere intenzione di germinare. Almeno fintanto che non decida di spuntare mi dispiace, perche' sarebbe un altro albero da piantare in qualche posto della mia citta'. Dato pero' che i due Acer negundo piantati la primavera di tre anni fa non hanno superato il diligente sfalcio pubblico l'estate successiva, mi viene da pensare che forse e' bene che l'albero che non nasce resti dov'e', in quello stesso dove da cui un giorno e' venuto alla luce il nouveau ne' di Brancusi.
E' una questione di civilta' non piantare alberi in aree di verde pubblico al di fuori della programmazione dell'ufficio pubblico competente. La diffusione di essenze non catalogate e non monitorate precedentemente la plantumazione puo' risultare in una proliferazione di specie ammalate o invasive che potrebbero andare a detrimento della buona convivenza delle specie arboree. Prendere ai ricchi per dare ai poveri puo' essere importante, ma non si tratta di questo e, cosa piu' sensata, parlare con le amministrazioni pubbliche forse e' meglio che perdere le future piante pirata, che di colpa non ne hanno alcuna!
Credo pero' che un albero qua e la' piantato da un ragazzino che dedichi alla fidanzata quella nuova promessa dalle radici profonde sia la piu' grande conquista della civilta' urbana. Se quel ragazzino piantasse un Ailanthus altissima (forse la specie arborea piu' felicemente invasiva del mondo), allora mi sentirei di suggerirgli di cambiare scelta la prossima volta (sempre pero' per la stessa fidanzata) e magari non lasciarsi confondere dal suo nome di "Albero del Paradiso" per rivolgere lo sguardo, qui sulla terra, ad un albero da frutta: poiche' un seme di albero da frutta e' un "frutteto invisibile", come scrive il professore di ecologia Jonathan Silvertown.
E lo sfalcio, l'estate successiva?! Intanto fidanzarsi d'autunno, poi ci penseremo...
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