A writing about a wished frontier for the natural garden
IL TEMPO, IL DISEGNO, LE PIANTE
ED IL NOSTRO PREOCCUPARCI DI NON LASCIARE INDIETRO LE COSE CARE
premessa
queste
pagine introducono la nascita di una passione che non si sa quanto durera’ e,
se durera’, quanto si distanziera’ da queste pagine sia per i suoi contenuti
sia per una sua reale pratica di mestiere
queste
pagine seguono i miei primi passi nel mondo degli alberi
e
di quelle piante che vengono chiamate “i fiori” ovvero quelle piante che non
diventano grandi come gli alberi per loro ragioni note ed ignote.
"garden me"
permettere
che l’incolto si formi e poi coltivarlo cosi’ che non faccia in tempo a perdere
la ricchezza raggiunta dentro cio’ ci sono due frasi che
ricordo: l’uccello vola perche’ non fa in tempo a cadere e
la foglia della palma trattiene la propria linea di caduta.
voglio
parlare dunque di una durata e della ricchezza del suo stato di equilibrio, non
prima e non dopo.
coltivare
l’incolto formatosi per rigenerazione spontanea
coltivandolo tale.
il
giardino incolto e’ un giardino che
risuona all’ascolto di chi il giardiniere segue e segna la durata della sua ricchezza biologica contornandone il
profilo.
il
giardino di profilo cosi’ sottile che sembra sempre di
profilo Altra frase che ricordo
in
altre parole permettere la durata di un processo di
rigenerazione spontanea con un disegno.
opportunita’
per il disegno il bianco dal quale si permettono le
forme incipienza e generazione del disegno ecco
quanto l’ascolto e’ fondamentale per riuscire a mantenersi in questo limitare
tra la forma e cio’ che tale forma puo’ soltanto accompagnare.
e
tale disegno e’ l’unica forma in cui lo stato di rigenerazione in atto puo’
durare all’apice della sua ricchezza biologica.
Importanza
della forma che segua il profilo della
foglia della palma del giardino incolto permettendo ad esso di non fare in
tempo a ridurre da se’ la ricchezza biologica raggiunta mantenendolo
in uno stato di tensione.
un
disegno che abbia in se’ la portanza dell’ala.
un
disegno che come l’ala fa con l’aria si
appoggi alla necessita’ biologica in cui stanno i suoi materiali che
e’ lo stesso che dire un disegno che si appoggi al tempo.
il
tempo della rigenerazione della ricchezza biologica ed il tempo della sua
rovina e’ un’unica necessita’ biologica.
perche’
il tempo altro non e’ che il succedersi delle trasformazioni in cui la vita si
manifesta.
il
disegno deve considerare questa successione che si chiama
tempo
e lavorare considerandola
un
elemento del progetto.
ecco
perche’ identifico con il tempo
la
necessita’ biologica delle piante
e li leggo come unico materiale per il
disegno.
apparentemente
grandezze incommensurabili
ma
Richard Long non parla forse di simmetria tra le pietre e
l’alba, la marea e la distanza?
per
il disegno le piante sono un fatto temporale
qualcosa
di cui seguire la possibile futura manifestazione.
qualcosa
che il disegno innesca.
le
piante escono dal disegno prima o poi.
un
fatto temporale identico alla necessita’ biologica delle sue forme vive ed una
sola cosa con la loro forma.
il
tempo della rigenerazione della ricchezza biologica ed il tempo della sua
rovina e’ un’unica necessita’ di equilibrio.
e ha una forma.
il
disegno deve essere in grado di seguire e permettere la durata temporale di
tale equilibrio.
il
disegno deve essere in grado di seguire e permettere la
durata
temporale di tale forma.
durata
formale di tale habitat.
aprire
la necessita’ di misurazione all’incommensurabilita’ delle grandezze.
durata
temporale durata formale.
tale
dialogo puo’ esistere soltanto se puramente immaginifico.
dialogo
in cui la vegetazione non viene piu’ presupposta
come
insieme di forme bensi’ vista come
durata
ovvero
percorrenza.
e’
questo tenere insieme durata e percorrenza il passaggio
necessario che permette al disegno di entrare nel reame della natura, perche’
finalmente e’ avvenuto il riconoscimento della durata come percorrenza.
l’
immaginifico accordo tra tempo e spazio permette di non presupporre le forme
vegetali alla loro necessita’ biologica
giro
intorno ad una pianta e la pianta si muove
e
mi insegna che dove finisce il disegno non e’ nel tratto di grafite sul foglio
non
presuppongo piu’ una forma alla sua temporalita’
ovvero
apprendo
a disegnare il tempo di tale forma.
come
la percorrenza permette di rispettare la durata
cosi’
il disegno contorna i mesi e gli anni delle piante
i
mesi e gli anni della continuita’ formale di un habitat vegetale.
l’equilibrio
della ricchezza ecologica del giardino non fara’ in tempo a cadere se il
progetto atto a coltivarlo seguira’ la necessita’ biologica dei suoi materiali vale
a dire se il progetto seguira’ il tempo dell’impoverimento
della ricchezza ecologica
come
prima del disegno si era atteso il tempo della formazione di quella ricchezza
come
quando si avanza nel rugby lanciando dietro di se’ la palla.
disegno
argine
o
semplicemente
il
giardiniere del giardino incolto.
mantenere
l’incolto attuando una selezione nella progressiva competizione vegetale al
picco della ricchezza biologica generata da quella stessa competizione
il
disegno allora deve farsi progetto temporale per permettere le occasioni per
l’attuarsi di tale selezione
il
giardino incolto e’ lo spazio di una durata ha una forma
soltanto in quanto e’ un fatto spaziale contornato da confini in quanto luogo
la
sua e’ la forma vegetale del tempo avviene ovunque e
nel medesimo istante appartiene al tempo piu’ che allo spazio
come
al tempo appartiene la durata della nostra urgenza d’ascolto
e
allo spazio come sua occasione.
non
guardare allo spazio che subito diventa preda e suggeritore di forma di se’, ma
all’uso che ne fanno le specie viventi, l’uso che dei materiali di quello
spazio
le
specie viventi fanno
l’arboricoltura
mi ha fatto immaginare al giardino in termini biologici e dunque planetari. la
vita di un albero diventa l’espressione
di una necessita’ biologica che informa lo spazio che si propone di
ospitarlo.
il
disegno percorre la biologia delle piante le sue cose, i suoi
materiali.
il
disegno sara’ l’occasione di relazioni, del dialogo in cui si parla il
linguaggio della necessita’ biologica che noi impariamo ad
udire ed ascoltare con la matita in mano e cio’ che prendera’
forma sara’ ignoto ed affidato all’ascolto delle pendenze, dell’umidita’, della
temperatura, dell’insolazione, dell’ombra e della luce, dell’aria piu’ fredda
in prossimita’ di un muro quando il terreno si piega, affidato alle preferenze
degli insetti
Il
cielo e’ cielo da lontano leggevo cielo
affidato all’uso, cielo d’uso, come le carezze ed il volto.
un
anno passando al bordo dello stagno davanti a casa
365
giorni lungo 70 metri
punto
di partenza: Il picco di biodiversita’ esiste dopo alcuni primi anni di
incolto, quando la biodiversita’ e’ un’equilibrata opportunita’ per la
diversita’.
coltivare
l’incolto mantenendolo tale
ovvero
coltivare
l’incolto affinche’ possa durare.
perche’
ripartire dall’incolto?
Perche’
l’incolto accade in uno spazio costruito e mantenuto dall’uomo, spazio
in cui viviamo
dal
cui attuale stato di crisi cominciamo a ragionare di queste cose.
la
ricchezza di certi paesaggi e’ uno stato di equilibrio
costruito
e mantenuto, contro la natura, dal lavoro umano
che
la competizione delle specie vegetali
impoverirebbe
in breve tempo fino a cancellare.
la
ricchezza biologica dei luoghi in cui viviamo
e’
L’equilibrio derivante dai processi umani di trasformazione della natura.
cio’
che ora si argomenta e’ l’urgenza generata dall’impoverimento della
biodiversita’ entro questo stesso territorio costruito e
mantenuto dal lavoro
territorio
il cui uso ha oltrepassato il confine della conservazione della ricchezza
biologica da cui dipende la sua durata.
ecco
perche’ tale stato di equilibrio della ricchezza deve essere progettato e
mantenuto stabile al suo apice.
e’
in tale attenzione che la terra puo’ essere restituita alle sue opportunita’ di
riequilibrio della biodiversita’.
si
riparte dall’incolto perche’ e’ li’ che esiste la piu’ autentica riserva di
biodiversita’
purche’
tale incolto sia seguito
L’incolto,
il lasciato della coltura
rappresenta l’opportunita’ e la riserva di futuro per la coltura stessa
soltanto
se coltivato come tale
il
giardiniere del giardino incolto non e’ un romantico
la
foglia della palma e’ tesa a trattenere la propria linea di caduta ed il
disegno pure si tende.
l’incolto
permette di dare vita a luoghi nei quali si
generano le opportunita’ di picchi di ricchezza che si
presentano a partire da alcuni anni di incolto da
coltivare, allora e solo allora, come incolto.
coltivando
questo incolto, al momento in cui le diverse specie non fanno in tempo a
competere, le aree della terra abitata dall’uomo restituiscono la ricchezza
raggiunta dall’uomo nel suo secolare dialogo con la natura
le
siepi medievali inventate dall’uomo e distrutte dall’uomo.
ripartire
dall’incolto, ripartire da un artificio perche’ e’ in esso che insiste il punto
di equilibrio delle molteplici forme di vita che noi abbiamo imparato a
considerare ricchezza.
spazi
di opportunita’ per una ricchezza biologica che puo’ restituire tali luoghi
alla ricchezza di quell’artificio naturale che abbiamo appreso a chiamare
paesaggio
paesaggio
restituito dignitosamente al suo carattere d’artificio
e
senza alcun sospetto restituito all’uso: l’ape non vede il disegno, ma il
fiore.
un
paesaggio che si rimette la sua nuova veste rendendosi ogni volta
irriconoscibile, come la primavera, per restituirsi all’uso nelle
relazioni reciproche delle specie che lo ripopolano
gia’
diventato paesaggio di profilo, di passaggio, d’uso.
da
seguire da ricalcare.
ospitalita’
del disegno
che
lascia le piante muoversi a segnare la propria durata
apertura
del disegno
che
lascia andare le cose care
stupore
del disegno
che
dura.
il
disegno entra nel paesaggio che si e’ liberato dell’appartenenza ed e’
diventato luogo di condivisione simile all’urgenza comune da cui
proviene il disegno stesso, che qui ritrova pace e fiducia, ovunque e nel
medesimo istante in questo piccolo pianeta.
E’
come se ci fosse una fascia verde che attraversasse la pagina e a tratti
causualmente contornasse una frase di senso che si facesse
magari diverso, un po piu’ ricco ancora, da quello della frase nel suo testo di
appartenenza
seconda
lettura nello spessore della superficie.
questo
e’ lo slittare dell’appartenenza, lungo il bordo di un terreno che non ha una
forma se non occasionale, gia fattosi passaggio di testimonio da persona a
specie vegetale ed a persona ancora
Lettura
accidentata, primo esercizio del giardiniere
Sono
le piante che si muovono perche’ disperdono i semi nel giardino.
le
piante si disegnano in circoli di 6mm, 9mm, 12mm, 20mm e si piantano
le
piante stanno ferme per i primi due, tre anni del giardino.
dopo
9anni
dopo
12anni
dopo
20anni
I
circoli si aprono ai vuoti non disegnati
che
gia’ il disegno aveva immaginato presso ogni forma disegnata delle piante
come
la portanza dell’ala.
le
piante si muovono, competono e cambiano il giardino
lo
portano fino a dove il giardiniere vuole
fino
a dove il giardiniere non aveva immaginato, ma solo permesso
ecco
come il disegno lavora con il tempo quale materiale
ecco
come il disegno lavora con la necessita’ biologica quale materiale.
il
giardiniere e’ eredita’ del giardino
giardino
aperto
Il tempo, il disegno, le piante
ed il nostro preoccuparci di non lasciare indietro le
cose care
Forse pero' e' proprio nel restare indietro che le
cose care trasformano
le domande nello stupore da cui le domande stesse
provengono
togliendo loro ogni materia, forma e colore
liberando cosi' lo stupore
restituendoci ad esso
Ed allora
il tempo, il disegno, le piante
ed il nostro preoccuparci di non lasciare indietro le
cose care
tornano a tracciare la forma di cio' che impariamo a
chiamare Convivenza
E' la forma, non piu' data, della nostra vita come
forma di scambio.
DEDICATO A CHI VEDE IN UN GIARDINO SOLTANTO UN GIARDINO E A CHIUNQUE ALTRO
londra/Ferrara,
primavera/PRIMAVERA 2011/2012
Manfredi Patitucci
Manfredi Patitucci
Se questo testo è musica ha un bel ritmo, e il violinista una cavata splendida, è bello da seguire.
RispondiEliminaOggi è sabato, il Cedro: "cresci in tutte le direzioni, in tutti i sensi." (Rudolf Steiner)
http://www.youtube.com/watch?v=Y-ZgrOrkXoM