green red yellow blue .39

Palloni rossi, gialli e blu andati a finire sul tetto vegetale piantato di fiori selvatici. Cosa si vuole di piu'.

perimetro di canti .38

Oggi ho stampato le tavole per un giardino.

   I due committenti si sono incontrati su scelte d'affezione e senza timore si sono lasciati portare da un'onda di graminacee+erbacee perenni.

   4000mq: mare aperto sul quale si increspano i 55x10 metri di Deschampsia cespitosa a nascondere e rivelare sparse le erbacee perenni, mentre piu' giu', alberi singoli, calmi.

   Una vigna, un orto, un piccolo frutteto, siamo in campagna ed in campagna gli uccelli hanno bisogno di cercare dove fare il nido, il deserto verde e' un po' troppo grande anche per loro. Crescera' dunque una siepe selvatica di Acer campestreCarpinus betulusCrataegus monogynaCrataegus OxyacanthaPrunus spinosa: il perimetro del giardino, presto popolato di canti.

   Cosa puo' un giardino! ... Credevo capitasse soltanto nella combinazione: committenza mercantile olandese/Piet Oudolf... Mi inchino al maestro e ai suoi disegni e corro lungo la siepe.

hedge/siepe .37

Questa sera un ricordo di cosa ovvia, assodata, serena: la siepe selvatica in Inghilterra.

   Paul Eluard e Man Ray avevano fatto nel 1935 un libretto di poesie che accarezzavano i profili di Noush Eluard e l'avevano chiamato FACILE dove il senso e' la bellezza stessa di Noush coniugata in tutti i suoi tempi possibili fino a restituirla al suo eterno presente da cui sempre essa proviene.

   Ogni volta si tratta di: FACILE versus "Perche...?", versus il domandarsi da cosa deriva la chiusura, la difficolta' di condivisione intorno, il domandarsi come mai qui non si respira quell'ossigeno ed altrove si', il domandarsi ed il domandarsi ancora, che si innesca per prendere le misure e mantenere la rotta.

   Ecco, quel FACILE e' in verita' l'unica rotta da tenere, prima ancora di innescare il punto di domanda. Si', non c'e' bisogno di capire il perche' delle chiusure dei cuori, l'abbiamo gia' saputo come misto di ignoranze e paure... FACILE!

   La siepe selvatica, the wild hedgerow, e' cosa complessa, come i giochi dei bimbi che battono le mani che si intrecciano sempre piu' velocemente tra i cui disegni gli uccellini fanno i loro nidi, di passaggio, la Primavera ed attenzione a non potare quando siamo gia' in Aprile ed i piccoli ancora nel loro limbo, mi raccomando.

Zyryab .36

E' di fuoco lungo le corde, e' il giallo caldo, il rosso soltanto alla luna, persiano di origine, camminava per un giardino blu, l'Inverno le mani fredde da riscaldare, battere il tempo, batterlo fin da bambino quando imparava, chissa' chi era il maestro, la stanza nella casa, il patio a Cordoba, corde di budello, d'aria, il giardino e' sempre li', la sabbia gli e' sopra da molto, sopra anche al suono che cosi' ha potuto trasportarsi in quell'aria piu' ad ovest, la' dove il colore va a coricarsi senza dormire.

   Per anni sono andato in Andalusia, chissa' perche' ed e' la' che ho visto i giardini arabi, gli aranci ed i cerchi di mattoni, l'alba nella filigrana gialla del muro dopo le case basse, l'acqua fino in alto, verde e blu davanti alle foglie ed alle maioliche.

   Non puo' esserci giardino senza queste cose. Non puo' esistere un giardino senza l'acqua perche' e' l'acqua che lo fa cominciare nella mente, come il muschio non e' causa di nulla, soltanto indica l'ombra umida, l'edera che fa piu' belli gli alberi.

   Quest'acqua che piove in gocce in fili scolpiti nel marmo bianco e' il segno dell'attenzione a lasciare indietro ogni cosa che passa, che batte il tempo e nascono le note che diventano calde la notte e passano in altre note, sempre altri noi dalla Persia a Cordoba e durano, solo che le si lasci piovere, scaldare le mani come il marmo l'estate, solo che le si guardi passare, come Paco de Lucia con il musico Zyryab.

il posto delle fragole e le rane .35

Sulla strada per il mare sono andato a cercare un mio posto delle fragole di quando, a dieci anni, seduto sul muretto di un canalino di scolo ho cercato di pescare le rane... La casa di campagna dell'Alda ed Alberto, fratello del Michelangelo dei film.

   Perche' le rane sono tanto selvatiche quanto poco furbo e' il bambino di citta' che le immagina uscire allo scoperto e saltare sulla calza legata al filo.

   Un canalino e l'angolo di una casa. Un prugnolo grande. Mi fermo a sensazione. Il muretto e' li', nascosto dal prugnolo.

   Cara Alda, ho mangiato alcuni frutti... Mi aveva raccontato che un giorno, ai piedi della quercia, ero stato seduto a guardare l'albero per un bel po'. Il caldo, lentissimo da riprendere con la macchina da presa, faceva cominciare l'Estate.

il signor Dario .34

Lo chiamo perche' voglio visitare il suo parco, oasi, bosco... non so, ne ho sentito parlare. Sono curioso. Vicino a Ferrara. Conosco di vista il signore, maestro di Yoga di un amico e cugino di un altro. Prendo la macchina e mi avvio mentre in alto il vento ed il sole sono splendidi.

   Mi invita ad entrare, attraverso il soggiorno, di qui una fotografia, una seggiola ed una vetrata bianca di luce, mi apre la porta del giardino.

   Si chiama London Wetland Centre, siamo a Londra e Peter Scott l'ha immaginato. Si chiama sogno e l'intelligenza per realizzarlo. E' il bisogno di vivere in un paesaggio piu' ricco di quello che ci sta nutrendo e via, creare connessioni di persone, discussioni e denaro... che qualcuno poi, magari offre, innamorato della stessa necessita' e sicuramente piu' facoltoso.

   Ferrara ed il London Wetland Centre: non posso che descrivere la passeggiata di ieri per riflessi molteplici di un'unica cosa meravigliosa, cosi' che a poco a poco si approssimi l'immagine che desidero comunicare. Quell'immagine senza connessioni reali in cui idea e paesaggio geograficamente percorribile si tengono insieme per diventare sentieri, viste, serenita' profonde e durature.

   Anche Peter Scott era cugino di qualcuno e qualcun'altro avra' varcato la soglia per entrare in un soggiorno e, una sedia, una fotografia: Peter Scott non fece in tempo a vedere completate le immense vasche del progetto meraviglioso che a sud del Tamigi, in una delle piu' inquinate capitali degli anni sessanta, avrebbe avuto la forza di inondare un'area sottratta al densificarsi dell'edificazione urbana e permettere a me, naso in su, di vedere anatre volare e nidificare nel centro di Londra. Era il presidente del WWF non a caso. Aveva ucciso in una battuta di caccia un uccello e da quel momento ha offerto la propria vita ai nuovi nati, che nascessero e vivessero a migliaia, con Londra sotto, dal mare e le terre acquitrinose dei vecchi porti.

   Lascio Londra e l'acqua si increspa al vento da una vasca di 4m, ad un'altra di 2m e da li' ad un'altra ancora che si copre di 10cm: "... Per gli uccelli con le zampe corte..." passando da canale a canale per la campagna ferrarese, rinfrescandosi dell'acqua che emerge da uno scavo di 8m "... Vedi, la' dove c'e' l'isolotto con il salice...".  Spazi creati dove non si mette piede. La porta del giardino e' aperta e diventa verde e blu davanti, dove ci si inchina alle plantumazioni, scavi e cure alla cosa fatta il giorno prima, ogni giorno dopo. E' la scala di tutto cio' che mi tocca, quasi non mi accorgo dei miei amati biancospini perche' e' la scala di tutto cio' che mi tocca, un fuori scala rispetto alle mani.

   Un bosco di piante da margine boschivo, l'erba alta, un sentiero in movimento tra gli alberi i cui frutti ci sporcano le dita "... Ma tu non ti sporchi?! ... Ah no, mi pareva!...". Ed un cerchio disegnato nel terreno per vie di sogno scozzesi per essere felici, perche' come tramite riusciamo ad esserlo, riusciamo a fare le cose, cosi' che la strada si formi ospitale: mi accoglie, come le erbe selvatiche che non si puo' evitare vi prendano dimora. Riprendiamo il sentiero.

   Il caspo di insalata tagliato per me e' li' davanti sul viottolo, messo li' prima cosi' che mi ricordassi di prenderlo sulla via del ritorno. Sull'argine, a sinistra il sole e' piu' giallo, la strada bianca davanti.

il giardino ed il deserto .33

Una distanza separa il muoversi alla stessa velocita' della Terra, dove le cose e le loro persone accadono ed il fare giardini. E' la stessa distanza che sta tra il guardare dal di qua di un vetro e l'andare oltre quel vetro. Per stare al di qua degnamente e' richiesta una distanza critica, che si impara con gli anni contro la propria sicurezza, per chi ce la fa. Ma c'e' chi ha rotto quel vetro ed e' passato oltre e per un po' si e' mosso a quella velocita'. Pero' averlo nel sangue e' tutta un'altra cosa e dopo un po' qualcosa riporta a casa. O meglio, dopo un po' ci si calma e si entra in un giardino.

   Lo chiamo giardino perche' i Paradisi erano gli spazi circondati da mura nell'immenso deserto della Persia dove alberi da frutta crescevano: giardini. Il muro era alzato per impedire al deserto di cancellare l'operato del giardiniere. Difendersi non da nemici, ai quali quel muro faceva un baffo, ma dal deserto che via via entra e infido si fissa tra le piante ed il lavoro necessario a coltivarle, indebolendo l'incanto. Incanto necessario per vedere un giardino dalla sabbia.

   L'incanto si annichilisce se la velocita' e' fuori scala per le proprie gambe ed i propri occhi. Cosi' nasce il giardino. Cosi' se e' vero che la distanza critica deve venire a galla con l'esperienza -unico antidoto all'inadeguatezza- e' pur vero che il coltivare il proprio Paradiso e' un sacrosanto omaggio all'incanto.

traveller's joy .32

Una passeggiata per i campi ed ecco la tovaglia coperta di erbe commestibili: Chenopodium album, Portulaca oleracea, Potentilla reptans, Medicago sativa, Artemisia aquatica, Trifolium repens, Malva sylvestris, Polygonum aviculare, Veronica persica, Oxalis acetosella, Matricaria chamomilla, Urtica dioica, Parietaria officinalis, Agropyrum repens, Taraxacum officinale, Plantago lanceolata, Capsella bursa-pastoris, Clematis vitalba.

   Con un ennesimo sforzo dovrei ricordarmeli...

   La Capsella si chiama "Borsa del pastore" ed e' ovviamente la piu' simpatica, ma il fatto che la Clematide si possa mettere nella zuppa mi fa felice e mi sento il traveller la cui gioia da il nome inglese alla pianta.

"garden me" / A writing about a wished frontier for the natural gardening

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Ecological Planting Design

Ecological Planting Design

Drifts / Fillers (Matrix) / Natural Dispersion / Intermingling with accents/ Successional Planting / Self seeding
What do these words mean? Some principles of ecological planting design. (from the book: "A New Naturalism" by C. Heatherington, J. Sargeant, Packard Publishing, Chichester)
Selection of the right plants for the specific site.
Real structural plants marked down into the Planting Plan. The other plants put randomly into the matrix: No. of plants per msq of the grid, randomly intermingling (even tall plants). Succession through the year.
Complete perennial weed control.
High planting density. Close planting allows the plants to quickly form a covering to shade out weeds.
Use perennials and grasses creating planting specifications that can be placed almost randomly.
Matrix: layers (successional planting for seasonal interest) of vegetation that make up un intermingling (random-scattering) planting scheme: below the surface, the mat forming plants happy in semi-shade, and the layer of sun-loving perennials.
Plants are placed completely randomly: planting individual plants, groups of two, or grouping plants to give the impression of their having dispersed naturally. Even more with the use of individual emergent plants (singletons) that do not self-seed, dispersed through the planting.
An intricate matrix of small plants underscores simple combinations of larger perennials placed randomly in twos or threes giving the illusion of having seeded from a larger group.
The dispersion effect is maintained and enhanced by the natural rhythm of the grasses that give consistency to the design. They flow round the garden while the taller perennials form visual anchors.
Allow self-seeding (dynamism) using a competitive static plant to prevent self-seeders from taking over: Aruncus to control self-seeding Angelica.
Sustainable plant communities based on selection (plants chosen for their suitability to the soil conditions and matched for their competitiveness) and proportions (balance ephemeral plants with static forms and combinations such as clumpforming perennials that do not need dividing: 20% ephemeral, self-seeding plants, 80% static plants) of the different species, dependent on their flowering season (a smaller numbers of early-flowering perennials, from woodland edges, which will emerge to give a carpet of green in the spring and will be happy in semi-shade later in the year, followed by a larger proportion of the taller-growing perennials which keep their form and seed-heads into the autumn and the winter).
Year-round interest and a naturalistic intermingling of plant forms.
Ecological compatibility in terms of plants suitability to the site and plants competitive ability to mach each other.
Working with seed mixes and randomly planted mixtures.
Perennials laid out in clumps and Stipa tenuissima dotted in the gaps. Over the time the grass forms drifts around the more static perennials and shrublike planting while the verbascum and kniphofia disperse naturally throughout the steppe.
Accents: Select strong, long lasting vertical forms with a good winter seed-heads. Select plants that will not self-seed, unless a natural dispersion model is required.
Planes: if designing a monoculture or with a limited palette, more competitive plants may be selected to prevent seeding of other plants into the group.
Drifts: to create drifts of naturalistic planting that are static in their shape over time use not-naturalizing, not self-seeding, not running plants.
Create naturalistic blocks for the seeding plants to drift around. For the static forms select plants that do not allow the ephemerals to seed into them.
Blocks: use not-naturalizing species, in high densities, in large groups.
Select compatible plants of similar competitiveness to allow for high-density planting (to enable planting at high density in small gardens).
Achieve rhythm by repeating colours and forms over a large-scale planting.