La famiglie importanti della mia citta' alle volte lasciano che i propri giardini divengano rigogliosi rifugi della biodiversita', non li toccano dal secolo
scorso. Felici dunque gli insetti, gli uccelli ed io quando passo lungo la
strada che fiancheggia il muro di cinta. Un'ombra unica di
due olmi piantati entro due aiuole dove le tappezzanti hanno nascosto chissa'
quanti palloni da calcio, fermi ancora di piu' se oltre l'ombra c'e' l'Estate.
Le
foglioline d'olmo sui rametti appena formati alla base del muro resistono al
caldo: di un verde denso, ovali dal margine seghettato e rugose in
superficie, sembrano gia' grandi su rami gia' grandi. Hanno fretta!
E'
l'olmo, l'albero che ha dato nome al figlio di un amico, cosi' forte da tenere
tutte le viti di questa campagna.
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