Questi invece sono i due disegni curati per il corso "Woodland Habitat Management" al College a Londra. Una visita ad Hatfield Forest e la mia scelta del bosco da gestire era presto fatta. Uno dei paesaggi che piu' mi hanno aiutato a comprendere che cosa Alexander Pope intendeva quando scriveva a proposito del genius loci, lo spirito di un luogo che unisce i boschi e guida le linee immaginate.
Qui comincia l'avventura della cimatura.
E' una tecnica forestale che per secoli ha coltivato gli alberi per la produzione di legna da ardere. Ancora oggi si possono vedere i resti lasciati da questa pratica in alcune foreste, molto rare. Alcuni di questi alberi sono enormi cavita' di 3, 5 metri di diametro sulla cui circonferenza, informe ed appena leggibile, altri alberi sono cresciuti. Sono i pronipoti del primo albero che hanno progressivamente occupato l'area, crescendo dai primi tagli e dalle parti che si sono aperte dal primo tronco, andando cosi' formando nei secoli una corona di alberi cresciuti fino ad oggi, protetti e non piu' tagliati se non per potature di cura. Lungo il bordo del taglio l'albero produce molti rami, cosi' che da una sola potatura si genera un gran numero di rami che una volta maturi sono pronti per diventare legna da ardere. E questo ad altezza non raggiungibile da un bue, ma raggiungibile da un uomo su una scala. Ed il problema inizia qui.
Facciamo
un passaggio in altro ambiente ed altra cultura dove l'unica unita'
di misura per la potatura piu' consueta che i nostri alberi vedano
nel corso della loro vita e': la scala. Mettiamo una scala appoggiata
all'albero e tagliamo il ramo che sta pendendo sul tetto. Da questo
taglio nascono bellissimi giovani ramoscelli, troppo alti perche' una
mucca urbana possa smangiucchiarne il legno. La scala e' messa in
cantina ed i ramoscelli crescono, diventano grandi, del diametro di
5, 10 centimetri. Questi rami ora sono circa 6 per ramo tagliato e
sono diventati pesanti. Il
tetto in questione ha ora sul capo 6 volte il rischio rappresentato
dal ramo che preoccupava tanto. Con un bonus: i 6 rami non partono
direttamente dal tronco con la continuita' di fibre che li farebbe
lavorare alle sollecitazioni meccaniche in modo unitario con il
tronco e le radici, bensi' partono da un ramo. Quanto di meno sicuro
ci sia.
Da
una complessa struttura che lavora scaricando ogni sollecitazione
dalla fronda al terreno, attraverso il tronco e le radici in una
totale unita di azioni e reazioni, si crea una struttura squilibrata
in ogni suo punto maggiormente propensa ai cedimenti ed alle
malattie.
Un
albero non ha una vita infinita, ha semplicemente un arco di tempo
piu' o meno lungo. Le malattie possono interrompere la sua vita, ma
sono le condizioni in cui un albero vive a renderlo piu' o meno
sensibile a ricevere un attacco patogeno esterno e piu' o meno capace
di resistere ad una malattia nel caso in cui essa sopravvenga. La
salute di un albero si fa piu' debole quanto piu' difficile e' per
l'albero mantenere lo stato di corretto rapporto tra le sue parti
aeree e sotterranee ovvero la condizione che garantisce lo stato di
corretto approvvigionamento di acqua e sali minerali dal terreno.
Ad
un certo punto la scala e' stata riposta in cantina ed e' arrivata la
moderna arboricoltura ovvero, accanto a studiosi che tagliavano gli
alberi per il lungo studiandone in sezione ogni minimo dettaglio di
funzionamento, alcuni giovani americani appassionati di montagna
cominciarono ad arrampicarsi sugli alberi usando funi fissate qui e
la' sulla chioma, creando un sistema a pendolo ad una estremita' del
quale appendersi e camminare tra i rami. Come il barone rampante.
La
leggerezza del tree climber penetra ovunque, si appoggia ai rami e
taglia senza imporre al materiale vivente una logica funzionale
astratta all'albero, coniugando il tipo ed il modo d'intervento alla
fisiologia delle piante.
Tornando
al problema del tetto un tree climber procederebbe in un altro modo:
ridurrebbe il numero dei rami minori che si sviluppano lateralmente
lungo il ramo in questione, sfoltendo e riducendo il peso che le
foglie hanno in primavera ed estate con il carico della pioggia.
Quindi poterebbe il ramo prevedendo la crescita laterale destinata a
svilupparsi a monte del taglio, cosi' da permettere che lo sviluppo
di questa vada in una direzione e secondo un angolo che non crei
ulteriori problemi al futuro assetto.
Ogni
taglio apicale infatti innesca inevitabilmente lo sviluppo di cio'
che sta a monte in quanto nella parte apicale c'e' un ormone che controlla la crescita laterale nelle regioni che vengono prima, inibendola. Una
volta soppressa la parte apicale le gemme latenti fanno festa.
Si
tratta dunque di seguire la cosi' chiamata intelligenza dell'albero:
riuscire a leggere le fibre esterne ed interne che costituiscono la
struttura di un albero, conoscere come un albero cresce, come si
muove e come reagisce agli eventi esterni. Avere la capacita'
d'immaginare che cosa succede dopo che alcune parti sono state
recise, come da queste recisioni si sviluppi altra crescita e come
questa nuova crescita incida sul comportamento generale dell'albero,
dalla chioma, al tronco e alle radici. Si tratta di comprendere
l'architettura di un albero nella sua unita'.
Certo, possiamo anche intervenire sugli alberi usando una gru. La gru
si avvicina con le ruote al tronco e qualche tonnellata si posa alla
base dell'albero compattando il suolo. Le particelle di terra in
un terreno ottimale per la crescita delle radici hanno dimensioni che
variano ed e' questa varieta' di dimensione a garantire, tra
particella e particella, il vuoto. Si parla di "struttura del terreno" ed e' grazie ad una ottimale crumbly structure di equilibrata proporzione tra particelle grandi e piccole che l'aria e
l'acqua riescono a passare. Lo
schiacciamento delle particelle, porta alla rottura di questa fragile struttura con riduzione drastica dello spazio
vuoto fino alla sua totale eliminazione. E senza aria ne' acqua,
l'albero e' sottoposto ad uno stress che ne riduce le capacita' di
vita portando all'insorgenza di malattie, cui in condizioni ottimali, l'albero sarebbe molto meno sensibile.
Si tratta di leggere che cosa c'e' scritto negli ultimi capitoli dei libri.
Ricordo una foresta.
Si tratta di leggere che cosa c'e' scritto negli ultimi capitoli dei libri.
Ricordo una foresta.
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