I fiori del giardino del Barco possono crescere indisturbati nell'erba alta per questa ed altre cinque Primavere. L'Adozione Verde si rivela in questi giorni una verifica di come le persone accolgono un paesaggio apparentemente inconsueto che si mostra davanti a loro sicuramente per la prima volta dopo tanti anni: l'erba alta ed i fiori selvatici tra i quali camminare ininterrottamente dalla Primavera all'Estate... certo, se uno vuole!
E' una verifica di come potrebbe essere il paesaggio urbano ad ogni Primavera e che, ad ogni Primavera, non fa' in tempo a prendere forma se lo sfalcio si pone indifferenziato ed omologante. Quel "come potrebbe essere" significa ritrovare una familiarita' con qualcosa di inconsueto e stupirsi di quanto esso sia dietro l'angolo.
Nel corso della storia i giardini sono stati creazioni nelle cui forme trovavano la propria rappresentazione idee dominanti. Le idee cambiavano ed i giardini cambiavano come altrettanti loro teatri. Viene da domandarsi quale possa essere l'idea dominante oggi, l'idea alla quale nessuno di noi riesce a non rivolgere almeno un pensiero ogni giorno. Forse tutti noi possiamo rispondere: l'urgenza ecologica. Ed allora la domanda e': quale giardino puo' essere la piu' intima rappresentazione di tale idea?
Mi viene da pensare che forse il giardino contemporaneo va pensato proprio in riferimento ad un modo sostenibile di gestire lo spazio, piu' che ad una forma... e che forse, proprio come risultato di tali pratiche, la sua forma trovi vita come quell'insieme di elementi eterogenei ed insoliti, apparentemente imbarazzanti anche, che pero' meglio riescono a rappresentare le cose che piu' ci stanno a cuore.
Il rischio di non ascoltare questa urgenza e' che il giardino non rappresenti piu' nulla, non abbia piu' alcun significato e si ripeta in forme prive di contenuto intorno alle quali non faccia in tempo a formarsi quel senso di comune condivisione presso cui si formano e trovano senso i diversi aspetti del nostro rapporto con la Natura.
Il giardino allora si porrebbe come una rovina al suo nascere, come fosse un reperto di archeologia, privo di vita. Il grande Stirling lo aveva espresso bene riguardo alle architetture. Io non ho fatto altro che copiare!
Impossibile che un giardino non rappresenti più nulla. Non agli occhi di chi lo guarda.
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