Ho sempre pensato che, in attesa di realizzare un progetto ideato, in attesa di vedere il frutto delle proprie fatiche nel procedere ad una meta, in attesa di ricevere una risposta positiva fondamentale rispetto ad una richiesta inoltrata, fosse uno spreco di energia non festeggiare anche il solo fatto di essere vicini al traguardo.
Fingers crossed, dita incrociate... ho sempre pensato che se non esulti di gioia anche a quel solo fatto, allora, qualora la risposta sia negativa non ti sei goduto neppure un istante di gioia e, qualora la risposta sia positiva, festeggi due volte! Alcune volte fondamentali ho festeggiato una sola volta e forse e' per quella gioia insensata e sensata allo stesso tempo, che gli orti nascono!
Tradotto vuole dire che oggi ho ricevuto l'invito di un'associazione a partecipare al progetto di un giardino di frutta, come mi piace chiamarlo, un giardino di meli e peri (... chissa' che non l'abbia chiamato con il post .100, qualche giorno fa!), un piccolo frutteto.
La cosa bella pero' e' che sorgera' ai piedi di un grattacielo, il solo grattacielo della mia citta'. Ai piedi dei grattacieli un tempo c'erano le rose: erano quartieri nuovi che riassumevano le istanze progressiste dell'idea di citta', certamente piu' progressiste e sincere che velleitarie, ma non riesco a non pensare che la velleita' fosse uno degli inebrianti fumi che ispiravano il costruire grattacieli, almeno in alcune citta', almeno alcune volte.
Per diverse ragioni le rose sparirono ed i cespugli divennero luoghi di scambio clandestino, senza alcun fascino in tale forma di scambio nonostante il cespuglio possa essere affascinante, perche' non e' amore cio' che si scambia, bensi' il suo opposto ed anche questo per diverse ragioni. Al posto delle vecchie rose, allora, alcune associazioni sono sorte per cambiare il quartiere.
Ricordo a Londra, facendo il monitoraggio di alcuni alberi precedentemente piantati dall'associazione Trees for Cities, in un quartiere che forse mi piacerebbe meno oltre il tramonto, come gli alberi di 5-6 anni di eta' fossero ancora perfettamente intatti entro le loro strutture di sostegno (tranne quell'albero la cui struttura era sparita... forse per fare una griglia per le salsicce) e come in una successiva sessione di piantumazione gli abitanti, incuriositi dai volontari, fossero scesi ad aiutare a piantare gli alberi... torte e te a disposizione di grandi e piccini. La rabbia sembra fermarsi davanti alle piante, loro non hanno colpa alcuna e la rabbia sembra distinguerlo.
Si chiama Festa tutto cio' ed e' cio' che accanto alla parola cultura sembra formare un perfetto collante tra l'offerta e colui che ne usufruisce, che tradotta in linguaggio urbanistico diventa: tra la casa ed il cittadino... ovvio, lo so e gli stessi inglesi in coro mi direbbero: "B o r i n g !"... "N o i o s o !"... ma tant'e'.
Fatto sta che questa associazione ha a disposizione un rettangolo di erba da gestire davanti alla porta ed un giardino di frutta ci starebbe proprio bene... lavorare davanti agli alberi da frutta e le rose... gia' perche' i vecchietti che ci abitano, le rose se le ricordano bene e ci mancherebbe altro che non gliele piantassimo di nuovo; sarebbero capaci di affossare il progetto piu' dei traffici clandestini!
Gioisco un sacco ora, poi gioiremo ancora di piu' una volta arrivata la Primavera. Figurati l'Estate!
Per gli alberi e i loro frutti, per il giardino e la sua forma, per la stagione e il suo tempo e anche un po' per le rose naturalmente (come si fa sennò...): anche io incrocio le dita. Verso la meta, verso la mela!
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