Ecco perche' il giardiniere e' eredita' del giardino. Credere al contrario, che il giardino sia il frutto del giardiniere non e' veritiero, oltre che meno poetico. Non e' forse vero che il nuovo giardino nasce intorno ad una pianta gia' presente? E' la pietas del progetto propria di chi ama la terraferma. E sulla terraferma le piante si muovono, distribuiscono i semi che poi fanno nascere altre piante della stessa specie sempre un po' piu' in la'. In mare invece tutto e' possibile, i semi sono trasportati dall'acqua, ma non nascono alberi. Ed in quel "tutto possibile" non c'e' pietas, perche' non c'e' nulla che la faccia cominciare, in quanto non c'e' nulla che valga la pena difendere.
Il giardiniere fa semplicemente correre le piante piu' rapidamente di quanto farebbero senza di lui. Progetta qualcosa che vola via con il vento, con gli animali o con i nostri passi. Il giardiniere spinge le piante ad andarsene da dove le ha piantate. Lo fa senza volere (il bello comincia quando lo fa volontariamente ed allora siamo al punto piu' alto della cultura del giardino e di questo le pagine di "garden me" parlano).
In breve, il giardiniere e' eredita' del giardino perche' nel suo costruire non puo' fare a meno di collocarsi nel percorso che le piante seguono dalla citta' al mare. Ecco perche' la pietas e' necessariamente con il fare, in quanto unico modo che il giardiniere ha di non perdersi e di provare contentezza in cio' che fa.
Le piante escono dal disegno perche' non possono essere trattenute ed il giardiniere e' eredita' del giardino perche' ha imparato a seguirle.
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