Il corso e' arrivato al terzo anno e ne sono felice. In effetti manca un corso di Planting Plan dove le erbacce trovino posto; certo non in un giardino privato, almeno fino al momento in cui apparira' una consapevolezza del giardino nuova o, semplicemente, un po' piu' adatta.
"Adatto" e' una parola che mi piace molto.
Sta scritta su una superficie in trasparenza -non necessariamente di vetro, anzi cio' che mi interessa qui e' la trasparenza, poco importa che ci sia o meno una lastra: uno spessore di superficie profondissimo, ecco- dove le cose si stampano davanti ai nostri occhi, tra noi ed il mondo davanti, solo che si stia attenti.
Adatto come il tronco che si piega, l'erba che cresce lungo il muro, la mano che la raccoglie quando e' secca e la mette accanto, dove in inverno un rospo si addormentera', ben protetto.
La parola "adatto" si scrive in tale spessore di superficie, non esiste senza di esso e pure questo, senza quella, non puo' darsi. Un simbolo che accoglie tutte le parole con valenza di catalizzatore tra la nostra attenzione e il mondo naturale in cui viviamo.
Simbolo della ricchezza che mai una sola parola potra' racchiudere, quella superficie, permette alle volte, nel proprio spessore, di leggerne una: "adatto", per esempio; parola che tiene insieme e mai pretende di fondere, che avvicina, che si avvicina sempre per sapere la propria forma e non si perde nell'informe o nella presunzione di se', curiosa.
Non e' diverso il tronco che si piega davanti a noi. La natura custodisce la propria valenza di simbolo di un esistere-insieme in cui noi possiamo saperci, quando manteniamo l'attenzione.