Il giardino Priona di Henk Gerritsen scorre nel mio iPhone tra le foglie dell'ippocastano di due anni e le erbe cresciute dai semi dei prati del Friuli.
Darwin ha trovato acerrimi nemici nei professori delle grandi istituzioni scolastiche inglesi.
Discendere dalle scimmie non mi fa certo piacere visto che di esse ho perso piu' o meno tutto divenendo sempre piu' fragile nel processo evolutivo, degli uccelli poi non posseggo piu' le ali, del respirare sott'acqua dei pesci non se ne parla neppure e, ultimo gradino, della medusa primigenia non posso neppure rivendicare la pigrizia con alcun onore... Qui spunta una manina, li' una pinnetta ed i due embrioni fino a quel momento simili simili, prendono le loro vie di milioni di anni. E via, siamo trasformazione in atto di materia vivente! Bello no?! Almeno per un po' pero' la nostra forma ci e' garantita, questo si.
Come pensare allo scorrere della vita nelle nostre cellule senza sentirsi sciogliere i tessuti, i tendini, le ossa, in qualcosa di fluido, permeabile, che fra milioni di anni avra' assunto una forma totalmente diversa e pure colta in un istante del suo instancabile durare continuo di trasformazione... sempre piu' lontano dai pesci, dagli uccelli, dalle scimmie... dall'uomo... Simile a chi? Da chi dissimile? Eppure...
Eppure e' meraviglioso pensare che, in tutto questo infinito moto, accade che noi ad un certo punto siamo attratti ed affidiamo la nostra vita ad un volto, uno sguardo, un profilo e ci perdiamo in esso divenendo eterni. E' l'oblio, che viene da chissa' dove dentro di noi. Vero mistero, questo si. Molto simile al mare da cui veniamo appunto, ed in cui ci pare di fonderci, quasi un ritorno a casa, un ritorno all'origine, all'unita', ovunque questa nostra materia vivente si trovi nel corso della sua evoluzione. Sempre li'. Sempre disponibili al ritorno. Ogni volta ancora un volto appare ed ogni volta ancora esso ci fluidifica e quasi noi diventiamo la medusa di cui abbiamo ancora e sempre un brevissimo segmento di DNA.
Cos'e' che viene a galla? Da dove? Come si chiama e come si spiega? Di cosa siamo fatti?
Materia in trasformazione animata nel profondo da qualcosa che e' in grado di sottrarla al tempo rendendola eterna ad ogni respiro. La materia cosi' si salda al principio vitale che un volto di un'altra persona porta a galla dal profondo. Principio vitale immensamente piu' forte della forza di trasformazione della materia che invece spinge oltre, procede instancabile e non si ferma. Quel principio vitale ci fa fermare ed uscire dal tempo.
La materia allora puo' anche procedere nella sua trasformazione, ma una parte piu' profonda, sconosciuta fino ad allora, separa la propria via da quello scorrere. E' uno stato di oblio e di eternita' in cui la percezione che noi abbiamo di noi stessi non e' piu' fisica. Ci sentiamo fatti di una materia nuova, ancora permeabile e fluida, non piu' pero' in movimento. Uno stato di continuita' e durata, anziche' di moto. Le onde rientrano nel mare di cui sono fatte.
Siamo quanto di piu' passeggero possa esistere e non solo non ce ne accorgiamo, ma anche, a tratti, diventiamo eterni!
Questo, per quanto riguarda l'animale uomo nel suo stato attuale. E fra milioni d'anni? Davvero ancora tutto si fermera' davanti ad un volto? Chissa'.
E tutto dall'applicazione "BBC iPlayer" dell'iPhone, ora tra i vasi del mio terrazzo. Un paio di documentari dedicati a Darwin ed ecco che faccio un balzo di piu' futuri, come nessuna lezione al liceo mi aveva lasciato.
Quando incontri quel volto è come tornare a casa, c'è stupore nel capire
RispondiEliminache forse non l'hai mai lasciata. È il fondersi di più geni tanto diversi,
ma potentemente uguali che istintivamente fanno procedere la vita. Quando
incontri quel volto, allora ti senti finalmente al sicuro.