Sono i ricordi di viaggi fatti sempre al di qua del contorno di un'isola, sono i paesaggi presi in prestito nella propria dimora, e' il bisogno di mantenere lo spazio dentro di se' il piu' ampio possibile, spazio che si espanda e riecheggi simile gia' a cio' che e' infinito, grande quanto ogni cosa davanti, ogni sasso e albero e fiume e uccello davanti... le cui dimensioni si dissolvono perche' ogni cosa che esiste e' l'espressione della vita infinita e, come tale, senza dimensione.
E' la consonanza: la mente vede un sasso ed e' gia' sospinta sui boschi a seguire le montagne, come capita a noi davanti ad un disegno della pagina di un pittore giapponese dove piccolissimo c'e' un sasso... la pagina e' grande alcuni centimetri quadrati ed allora il sasso e' una montagna... ed anche il giardino della casa del pittore e' grande alcuni metri quadrati, non certo grande come un'isola... eppure anch'esso e' un'isola, l'isola del pittore.
Questo costante salto di scala dove il piccolo comincia non diverso dalla sua corrispondenza infinitamente piu' grande, e' molto simile all'astrazione che le parole portano con se'. La parola "acqua" e' un fiume ed e' il mare e, se poco poco non ci spostiamo, ci sta gia' bagnando dal cielo o ci sporca le scarpe in una pozzanghera. Cosi' la parola "verde" fa cominciare tutti i boschi della Terra, cosi' come la parola "ruvido" e' gia' diventata una roccia pronta a sommarsi ad ogni altra roccia toccata, pronta cioe' a diventare identica alla parola "montagna".
Il paesaggio e' uno strumento per mantenere vivo lo sguardo, e' un sasso lanciato davanti a me perche' io lo segua e mi perda a scoprire che cosa c'e' tra me e quel sasso lanciato.
Il paesaggio e' uno strumento per mantenere vivo lo sguardo, e' un sasso lanciato davanti a me perche' io lo segua e mi perda a scoprire che cosa c'e' tra me e quel sasso lanciato.
Una regola di molti secoli del fare i giardini in Giappone pone le rocce in combinazioni di tre... lo sguardo non si ferma se in mezzo a due rocce c'e' un'altra roccia perche' essa lo distrae dal fermarsi sulla facile consolatoria pausa della ripetizione, lo moltiplica, lo fa ricominciare sempre, lo fa durare e stare attento al suono degli uccelli, dell'acqua che esiste tra una roccia e l'altra.
La malinconia del Giappone, ahime', e' sempre sveglia, ma in giardino tutto e' possibile, puoi assecondarla oppure sorridere di essa. E' cosi' che il muschio attutisce il passo, perche' non si faccia troppo forte il bisogno di riconoscere che la rapidita' dei cambiamenti fa male ed il Giappone sa cosa vuole dire. "Viva Japan!"-"Viva Japan!" dice la mia cara amica giapponese.
"Viva Japan!"... "Viva Japan!" ('-')_
La malinconia del Giappone, ahime', e' sempre sveglia, ma in giardino tutto e' possibile, puoi assecondarla oppure sorridere di essa. E' cosi' che il muschio attutisce il passo, perche' non si faccia troppo forte il bisogno di riconoscere che la rapidita' dei cambiamenti fa male ed il Giappone sa cosa vuole dire. "Viva Japan!"-"Viva Japan!" dice la mia cara amica giapponese.
"Viva Japan!"... "Viva Japan!" ('-')_
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